La questione dell’energia è sempre più importante nel nostro mondo moderno. Tanto più che, secondo le stime dell’Agenda per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite, nel 2019 il 62,8% delle emissioni di diossido di carbonio in Italia era dovuto a fonti energetiche. Per comprendere meglio il consumo energetico e risparmiare, è fondamentale conoscere le misure di energia e comprendere cosa significhi 1 kwh equivale a.
Cos’è un chilowattora?
Un chilowattora (kwh) è la unità di misura dell’energia elettrica. Essa descrive la quantità di energia elettrica consumata o prodotta da un impianto di energia. In pratica, quando comprando un forno elettrico o un sistema di riscaldamento, il suo consumo energetico è espresso in kwh. Questo significa che per conoscere il costo totale del consumo, bisogna anche sapere il costo al kwh del tuo fornitore di energia: il prezzo al kwh, infatti, indica a quanto sia costato produrre, trasportare e approvvigionare l’energia elettrica consumata.
Come si calcola un kwh?
Il calcolo del consumo energetico in kwh è piuttosto semplice, ma richiede alcune informazioni essenziali. Ce ne occorrono due:
- la potenza in watt (w) del dispositivo;
- il tempo in ore (h) che il dispositivo è in funzione.
Potenza in watt (W) è la misura dell’energia elettrica che viene consumata ogni secondo dal materiale; per cambiare questa misura in kwh è necessario cambiare in watt l’unità misura dell’energia, più però è necessario integrare il tempo per avere il consumo in kwh. Chilowattora è il consumo che viene contrattualizzato con le società di fornitura, nonò che il tipo di energia contrattualizzata. E l’unità misura in watt al quoziente di un valore temporale risulterà, sempre in kilowattora, il consumo desiderato dall’utente.
Esempi pratici: quanti kwh consuma un forno elettrico?
Supponiamo di acquistare un forno elettrico con una potenza di 2 kW (2000 W) e dobbiamo usare il 2 kW per mezz’ora.
- Per calcolare il consumo energetico, abbiamo bisogno di convertire il tempo da ore in secondi. Ci sono 60 secondi in un minuto, 60 minuti in un’ora e 3600 secondi in un’ora. Quindi 0,5 ore sono equivalenti a 1800 secondi (0.5 * 3600).
- Adesso possiamo calcolare il consumo energetico: (2 kW * 1800 secondi) / (3600 secondi / ora) = 1 kwh
Il nostro forno elettrico di 2 kW, quindi, completa 1 kwh di consumo energetico ogni mezz’ora di funzionamento continuo. Naturalmente il consumo energetico andrà sul consumo contrattualizzato con il nostro fornitore elettrico. Quindi, l’efficienza del prezzo nostro fornitore al kwh dipenderà dal tuo dispositivo, cioè 1 kwh equivale a un costo di metà dell’elettricità usata, non in termini di energia assorbita, ma del valore economico allegato.
Cosa significa per il costo energetico?
Secondo la stima dell’ISPRA della Regione Toscana la media energetica per la Regione Toscana nel 2019 a 250€ per KWh ci sono circa.
Cioè, nel nostro esempio, se usiamo il forno elettrico per mezz’ora, il consumo energetico sarà di 1 kwh, equivalente a un costo di circa 250 €. Lo stesso vale per il consumo di una lampada da 10 W che funziona per un’ora: 0.01 kW * 3600 s / 3600 s / h = 0.01 kwh e risulteranno 2,5€ di costo.
In altri termini, 1 kwh equivale a un costo di 250 €, ma potrebbe significare di usare 2 lampadine in un anno, o anche l’uso di un dispositivo di riscaldamento, del quale i nostri utenti esauriscono un mezzo anno.
Come ridurre il consumo energetico?
La risposta è semplice: una volta che avremo una chiara comprensione del consumo energetico, possiamo prendere misure per ridurnolo. In genere, i consumi energetici più alti sono quelli di una famiglia media, con un impatto ambientale decisamente alto (sono i meno efficienti). Quando una famiglia significa non solo adulti ma anche creature che hanno bisogno della energia elettrica, va ad infittirsi la criniera degli impatti energetici.
Tuttavia, ciò che realmente conta è ridurre il consumo energetico. Se la lampadina è usata per 4 ore (piuttosto che 2) il consumo energetico aumenta di 50% arrivando a usare 1,5 kwh e i consumi passano da 2,5€ a 6,25€. Infatti si scopre che ridurre l’uso di dispositivi attivi in casa o di illuminazioni durante le notti, le ore minori del mese o durante le ore del giorno in cui i servizi pubblici di illuminazione sono spenti, può ridurre significativamente i consumi energetici e il danno ambientale generato.
Effecciema delle soluzioni
Le soluzioni che reducono maggiormente il consumo energetico includono l’efficienza energetica dei dispositivi elettrici. Per esempio:
- il cambio di una lampada incandescente con una LED riduce circa il 90% del consumo energetico e rilascia 90% di energia inferiore;
- -Usare dispositivi a basso consumo energetico come, ad esempio, illuminazioni a LED che consumano la metà delle illuminazioni tradizionali.
Esistono prodotti che permettono di monitorare consumi energetici, facendo del loro consumo energetico la vostra merce vendibile. Senza bisogno per esempio di alcuna merce concreta da portare un prodotto può insegnare: di avere 100 soluzioni adatte per ogni nomenclatura energetico ed essere capaci di aumentare i consumi energetici già investiti.
La buona notizia è che, adottando queste semplici strategie, possiamo ridurre i nostri consumi energetici, risparmiare denaro e contribuire a proteggere l’ambiente.