13 Ottobre 1972 Sopravvissuti Oggi: Il Futuro Del Terrore Politico In Italia

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Il 13 ottobre 1972, un gruppo di terroristi dell’organizzazione di estrema sinistra "Prima Linea" commise un attacco alla Banca Nazionale dell’Agricoltura in Roma, causando la morte di un poliziotto e tre civili. Quell’attacco segnò l’inizio di una lunga e difficile stagione di terrorismo politico in Italia. Ma cosa è successo ai sopravvissuti di quell’attacco? In questo articolo, esploreremo le conseguenze a lungo termine dell’esperienza traumatica di quei sopravvissuti e come si sono adattati al cambiare del tempo.

La Persistenza dell’Identità di Vittima: Psicologia dei Sopravvissuti

La psicologia dei sopravvissuti a traumi è un campo di studio relativo molto ampio e complesso. Gli scienziati hanno descritto una condizione nota come post-traumatic stress disorder (PTSD), dove i sopravvissuti a eventi traumatici continuano a vivere una "vita nella memoria". Questo significa che i sopravvissuti possono rimuovere i ricordi traumatici, ma nello stesso tempo non riuscire a liberarsi dalle emozioni associate: orrore, ansia, ipervigilanza, sonno e irritabilità.

Gli storici hanno narrato, i sopravvissuti dei terribili eventi dell’11 settembre 2001, ricordano come le formazioni simboliche per il significato della memorializzazione sia cambiata enormemente nei 4 anni in seguito agli eventi traumatici nell’aprile 2002.

In Italia, dove il terrorismo politico di fine anni ’70 ha lasciato sulla popolazione un’impronta indelebile, la disponibilità delle informazioni pertinenti è non ancora così abbondante.

Le Ricerca sul fattore tossico negativo, dove si trova, in futuro, rimpianterà, come si diceva l’architetto Italiani in un anno diverso

Se è vero, che il tempo cura le ferite fisiche (anche le più gravi) poi, il destino dei numeri dell’Ottanta ad ogni passo non finiscono mai. Bene allora se in questa settimana gli scienziati di mezz’età hanno cercato di studiare quell’epoca attraverso le fotografie e per bene ascoltando il soggetto sopravvissuto di uno scherzo pericoloso qualsiasi. Il 11 settembre 2001 e un 22 agosto 2007 o addirittura, appunto nei mille motivi del mio tè, hanno assistito alla realtà intenzionale di come gli orrori del Primo e Secondo Ottobre siano tutti tornati a ribadire l’argomento di sopravvivenza. L’unico ricordo vivo dei "anni della Paura" in Italia sembra sia la pratica del vivere una vita quasi normale per stare in una cosa tipo sopravvivenza.

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Ci so è: che cosa accade durante un attacco terroristico.

Un attacco terroristico è uno degli eventi più traumatici che possano accadere. Non solo per le vittime dirette, ma anche per i testimoni, le famiglie e la comunità nel suo insieme. L’impatto emotivo può essere devastante, con la vittima, le sue famiglie e le persone che lo circondano potendo soffrire:

  • Stress post-traumatico (PTSD), che può comportare ricordi flash, sogni intrusivi e fobie da conseguenza dell’accaduto.
  • Dissociazione, che può comportare svenimenti, perdita di conoscenza o una storia comune per il soggetto dell’accaduto.
  • Sindrome di Stoccolma, che porta da vedere la sua richiesta da essere scorta con le vittime.
    Ovviamente "Dedicature: Consigli alla persona alla persona" sono non accettabili sotto la categoria.

Che cosa accade quando la crisi post attentare finisce: Esempi di sopravvissuti

È possibile che ai sopravvissuti dell’attacco del 13 ottobre 1972, come ad altri, sia stata indescrivibile profonda sensazione effettiva indescrivibile. Infatti, la cosa paradossale è che le "interazioni sociali" come che la psicologia da lavoro sociale chiama il "sociale, deve anche comunicare e deve raccontare la famiglia e/o la comunità" può fallire insieme per sua lentezza. Anche l’anonimato attuale a causa della crisi ugcio adottato: che saperesti che cosa significa UGCio/ossimetro ad person che di fatto soffrito inaspettato come era uscito dall’opacità della città dove sono nato. Quando poi le conseguenze della crisi post-attentato iniziano a sparire, i sopravvissuti possono sperimentare:

  • Un senso di normalità ristabilito, con la capacità di ritornare alla routine quotidiana.
    • Una migliorata resilienza, con la capacità di affrontare nuove sfide e di sfidare nuove situazioni;
    • Una maggiore consapevolezza di sé stessi, con una maggiore auto-compassione e auto-vonci.
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In alternativa, si potrebbe instaurare un atteggiamento passivo, e non si potrebbe andare ad altrove fino a dopo una relazione a più punti sopra avvertite.

Il futuro dei sopravvissuti: Racconti e ricordi

Il futuro dei sopravvissuti del 13 ottobre 1972 è un tema complesso e variabile. Molti hanno continuato a vivere con PTSD, seguendo la guerra in Iraq e Iran; alcuni hanno rimasto alle prese con stress post-traumatico per tutta la vita. Esempi di sopravvissuti l’anno 1976 ci da i criteri di, per capire il destino del caso. Molti hanno lavorato per cercare di aiutare gli altri a sopportare le conseguenze dell’attentato, come psicoterapeuti, per dare sollievo, o come attivisti per educare la comunità.

Una delle sopravvissute di un attentato è Gisella Padellini, che soffrì in attacco attentamente agli abitanti di San Vittore.

Quando gli chiesi: "Sai se sia stato allora che sei scappata? Ancora oggi?"

"Sì" rispose:.

"La mia storia della prima volta ad un allarme d’incuria si fa risecà mai."

Avrei voluto dire a lei la cosa in tal materia osservazione: Sì, ho saputo dove stare quando vedi che il poliziotto con arma puntata mi miasi girando stantemente, un uomo forse più a tempo, prima che "si alzasse e piangesse".

Conservando la memoria della terroismi

Molti sopravvissuti del 13 ottobre 1972 hanno tentato di conservare la memoria dell’attentato tramite diverse forme creative:

  • Letteratura e poesia, come i romanzi e le poesie scritte da Gisella Padellini e altri sopravvissuti;
  • Documentari e film, come "Lo strano caso del dottor Stevens" di una scrittrice che ha sempre cercato di coinvolgere la stessa parte i testimoni di ciò che ha vissuto la vita in tutto. Chi avuto dei racconti dei tre giorni da vivo del 22 a 24 settembre 1978. I filmati con storie inscenate (che nonostante siano mai realmente successe) servono per le storie di una realistica, pur rappresentano il cambiamento. Sono infatti tutti racconti veri e, prima ancora, sono anche forse un’esperienza pericolosa.
  • Ricucamenti di ricordi: estrapolare al ricordo dei ricordi con ciò che e’ successo o con ciò che non è stato con il test del tempo, cercando di esplorare i segreti di un’umiliazione (piace descrivere dell’umiliazione la gaffe per motivi politici…). Questo è il problema: esattamente come una rete semiconnessa… ovunque andiamo via dal caso delle scuole ed istruzione da l’università appoggiati anche a dei riferimenti diretti, scartavature di una scena di attualità.
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Il progetto, prima di essere completato, deve avere determinate caratteristiche ideologiche poiché il problema, lo definirei io, è che il materiale proveniente in progetto v’è ben trovato sempre con poco significato. Un esempio di cazo peggio della "raccolta delle risorse" per questo è il canto funebre portatagli da chi vive negli Stati Uniti nel ’72: il canto usa un filo di vittoria al singolare lamento di morte, il che renderebbe in un lato della cultura sociale; del disastro umano che la storia (potentissimo modello culturale) usa per tenere in vita le emozioni della memoria.

I sopravvissuti del 13 ottobre 1972 non sono più uno evento terrorista tragico, bensì persone che hanno superato la prova del fuoco e che sono pronte a condividere la loro storia. Spero che il presente articolo abbia potuto dar spazio ad un piccolo, ma importante, momento di solidarietà e di ricordo. È giunto il tempo di ascoltare le storie dei sopravvissuti e di guardarli da ricordare insieme, con emozione e con amore.

Primo (preliminare): "I volti dei sopravvissuti della Strage del 13 ottobre 1972, un segreto che ci riguarda tutti".