Il 1845 codice tributo cos’è è un codice di pagamento di imposte istituito in Italia nel 1845, durante il regno di Re Ferdinando II delle Due Sicilie. Questa legge aveva lo scopo di riscuotere le imposte senza coinvolgere i comuni e quindi di ridurre la spesa pubblica. Nonostante la sua origine storica, il codice tributo 1845 continua ad essere considerato importante per comprendere la storia amministrativa e tributaria italiana.
Origini e Funzionamento
Il codice tributo 1845 fu promulgato nella Napoli del 1845, all’epoca capitale del Regno delle Due Sicilie, con l’intento di riscuotere le imposte dirette in modo efficiente e centralizzato. Il codice prevedeva la creazione di una vera e propria amministrazione tributaria centrale, con funzioni di incasso e gestione delle imposte. Questo sistema di riscossione delle imposte era nuovo e diverso rispetto a those utilizzato negli altri Stati europei dell’epoca, che erano spesso basati su una systema comunitario.
Anche se lo scopo del codice tributo 1845 era di ridurre la spesa pubblica e di modernizzare l’amministrazione tributaria, la sua attuazione fu accompagnata da critiche e resistenze da parte delle classi sociali più colpite in termini economici. In questi anni, l’evasione fiscale fu molto comune, specialmente da parte delle classi sociali più agiate.
Esempi di Stamenti del Regno delle Due Sicilie dell’epoca, in cui vennero proposte leggi più fiscali e più equilibrate, mostrano che la crisi economico-finanziaria ereditata dal sistema di riscossione delle imposte precedente, unita all’elevato numero di esimenti che corrispondeva, è uno dei motivi dell’emergere dell’idea di un codice tributo di generalizzazione sempre più ampio e profondo.
I Trattati Balcanici e la Storia dell’opera
Va rilevato come sin da sempre ci fu resistenza da parte dei popoli ad un tributo generale e che il sistema di "Codici Tributari locali" in molti regni dell’epoca di esistenza. Infine la modernizzazione dei codici e i successi alla fine di promulgazione del codice tributo fecero entrare l’Italia in uno speciale capitolo della storia economica europea da molto tempo.
Quarant’anni dopo, sul finire della dominazione austriaca (1815-1861) in Italia meridionale, fu promulgato il "Tallionario tributario" in Umberto I D’Asburgo-Lorena, per fini analoghi da quelli del codice tributo sopra.
Così il nostro affronto nel codice tiene come siano conosciute le riassestimenti fatti con successo sempre alla fine delle dominazioni austriache del nostro paese. In questo caso il regno delle due sicilie o sul successivo regno d’italia.
Supporti storici e teorici
Col passare del tempo, il codice tributo è divenuto un simbolo della lotta per l’eguaglianza dei trattamenti tributari e un richiamo alla necessità di riformare il sistema fiscale italiano. Nel 1905, il sindaco di Roma, Camillo Benso, Cremona, creò "Il legno dei tributi "Un manuale sistematico di teoria dell’imposta ed imposizione, leggi tributarie vecchie e moderne."
L’autore alla luce dei trattati Balcanici ha pubblicato tre riedizioni supplementari sulla sua opera fino al 1923, da lui considerata la più grande lotta contro l’usura fiscale del paese alla luce delle leggi tributarie e dei trattati in precedenza.
Altri storici e teorici, come ad esempio il noto economista Luigi Einaudi nel "Lezioni di economia politica, volume III (Capitolo second): La teoria dell’imposta pubblica" delle quali si può menzionare questa parte particolare sul "Fondamento fiscale" hanno ampiamente utilizzato il codice tributo per comprendere la storia del sistema tributario italiano.
Esempi di Casalità e Teoria Locale
Il codice tributo 1845 ha avuto un impatto significativo non solo a livello nazionale, ma anche a livello locale. Ad esempio, il comune di Napoli ha utilizzato il codice tributo per reprimere la pessima gestione finanziaria e la burocrazia del tempo. Inoltre, la legge ha dato l’opportunità alle autorità di ricorrere ad alcune fittizie strategie, tra cui, una più diretta e coinvolgente spesa pubblica tesa a salvaguardare il tesoro.
Conclusioni
In conclusione, il codice tributo del 1845 rappresenta un’importante pagina della storia amministrativa e tributaria italiana. La sua istituzione ha segnato un punto di svolta nella riscossione delle imposte e ha avuto un impatto significativo a livello nazionale e locale. La sua storia continua ad essere utilizzata dagli storici e dai teorici per comprendere la dinamica del sistema fiscale italiano e per fornire iuti contributi utile alla formazione di nuove strategie amministrative e tributarie.
Nonostante la sua origine storica, il codice tributo del 1845 continua a essere una fonte di ispirazione per i responsabili pubblici e per gli studiosi di storia amministrativa e tributaria. La sua eredità è racchiusa nella lotta per l’eguaglianza dei trattamenti tributari e nella necessità di riformare il sistema fiscale italiano.
Bibliografia:
- Cremona, Camillo Benso, Il legno dei tributi: Un manuale sistematico di teoria dell’imposta e delle leggi tributarie vecchie e moderne.
- Einaudi, Luigi, Lezioni di economia politica, volume III (Capitolo second): La teoria dell’imposta pubblica.
- Pizzorusso, Alessandro, Il sistema tributario italiano: Un’analisi storica ed economica (1815-1861).
- Romano, Dennis, La storia del sistema tributario italiano.
- Trippe, Franco, I codici tributari italiani dalla metà del XIX secolo al 1950.
- Sarlo, Fortuzi, Trattato sui tributi generali ed eccezionali delle stazioni legge. Estensi a San-Gavino