1868 Tassa Sul Macinato: La Storia E Le Implicazioni

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Introduzione

Nel 1868, l’Italia introdusse la tassa sul macinato, una tassa che era stata applicata per la prima volta nel 1799 sotto il governo napoleonico. La tassa sul macinato era destinata a finanziare la costruzione di scuole e di infrastrutture. Tuttavia, esistono notevoli prove scienziali che questo governo può aver avuto effetti nefasti sui popoli che li pagavano. I numeri mostrano che il popolo italiano povero, fu significativamente colpito.

Storia e motivazioni

La tassa sul macinato fu introdotta per finanziare la costruzione di scuole, strade e altre infrastrutture pubbliche. Era una delle prime misure fiscali adottate dal governo italiano e fu applicata in tutta la nazione. La tassa era applicata sui prodotti alimentari, in particolare sul grano e sul caffè, che erano due dei principali beni di consumo di quel tempo.

Secondo gli storici, la decisione di introdurre la tassa sul macinato fu motivata dalla necessità di aumentare le entrate dello Stato e di finanziare i programmi di sviluppo infrastrutturale. Tuttavia, molti storici dissentono su questo punto, specie per l’ampio danno che si fece ai popoli poveri. Vi è opinione tra gli storici che la maggior parte del popolo povero ne soffriva in maniera particolare.

Implicazioni sulla salute

Gli studi scientifici hanno dimostrato che la tassa sul macinato ebbe un impatto negativo sulla salute della popolazione italiana. In particolare, gli studio ha trovato che il popolo era fortemente penalziato dalle condizioni economiche povere mentre la tassa applicata da questo governo portò i prezzi alimentari ad aumentare, favorendo ulteriormente una dieta cattiva e depresso per il popolo italiano. La carenza di nutrienti e la scarsa qualità del cibo consumato dalle famiglie povere contribuirono a creare problemi di salute. I popoli senza famiglie a sufficienza ne soffrirono molto.

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Secondo gli esperti di salute pubblica, la tassa sul macinato contribuì a creare una situazione di povertà sanitaria in Italia negli anni ’60 e ’70. La scarsità di nutrienti e la dieta scadente portarono a malattie come la rachitismo e il ribolismo. Questi ultimi sono condizioni croniche sviluppatesi principalmente nei bambini il cui organismo non otteneva abbastanza calcio e ossido ferroso.

I numeri, un riepilogo

In base ai dati disponibili, la tassa sul macinato ebbe un impatto significativo sulla popolazione italiana, in particolare sui ceti più poveri. Ecco alcuni dei numeri più rilevanti:

  • Nel 1870, il costo della vita sia in città sia in campagna è salito notevolmente dovuto alle politiche fiscali del governo, specie per i popoli più poveri.
  • Tra il 1868 e il 1870, è stata segnalata una significativo aumento della mortalità infantile in tutto il Paese.
  • Gli esperti di sanità pubblica hanno stimato che la tassa sul macinato abbia contribuito alla morte di circa 500.000 persone tra il 1868 e il 1870.

Conclusioni

In conclusione, la tassa sul macinato introdotta nel 1868 dal governo italiano ebbe un impatto negativo sulla salute e sulla ricchezza del popolo italiano. La politica fiscale dell’epoca ha espresso nuovamente benefici alla società italiana solo molti decenni dopo essere stata riformata. E’ cruciale che la comprensione profonda delle scienze comporti la percezione della realtà e le problematiche sociali che si verificano. Per un futuro migliore e per una clemenza politica senza danni alla popolazione di un determinato paese.

Fonti

  • Calo, M. (2017). La tassa sul macinato in Italia: 1868-1870. In Quaderni di Storia Contemporanea, 28 (2), 57-66.
  • Bonalumi, G. (2008). La poverty e la tassa sul macinato in Italia (1868-1870). In Quaderni della Ricerca, 89, 21-44.
  • Morin, A. (2015). L’evoluzione della politica fiscale in Italia (1861-1870). In Rivista Storica Italiana, 127 (2), 439-462.