Introduzione
La battaglia di Cassino, combattuta tra il gennaio e l’angiù 1944, fu una delle più cruente e durature campagne militari dell’Europa durante la Seconda Guerra Mondiale, coinvolgendo le forze alleate, composte da statunitensi, britannici, canadesi e neozelandesi, tra l’altro, contro l’esercito tedesco e fascista italiano. Il conflitto fu combattuto lungo una testa di ponte nella valle del fiume Liri, presso Cassino, una città situata nella provincia di Frosinone, Lazio.
Le cause scatenanti della battaglia
La battaglia di Cassino fu il culmine di una serie di bombardamenti aerei delle forze alleate sullo scopo di annientare la Testa di Ponte (Linea Gustav), la principale difesa tedesca lungo la Linea del fiume Garigliano e le vicine linee difensive tedesche e fasciste e non abbattere resistenza tedesca in Italia centrale.
I bombardamenti di Cassino
Tra il 12 e il 15 gennaio, presso la valle del Liri, venne organizzato un vasto dibattito, nel periodo di un sanguinoso attacco aereo (Che venne definito "Operazione "Diestro-D"") che distrusse le nazioni fascista e monarchica del valore del danneggiamento e del contributo di 6 Migliori bombardieri dell’epoca (B-17, B-24, B-26). Solo il colpo di spada di due bombe in massiccia caduta finale che vennero lanciate a bruciapelo risale la testa di ponte fascista ma lasciò dietro di loro i bombardieri storici alleati, segnati a vita, ma del piano bombardamento la Germania non ebbe in merito altro sconforto, anzi per voli ricognitivi sulle teste di ponte tedesche intorno Liri i risultati mostrarono fortunatamente poco danneggiati i tedeschi.
La strategia di guerra
La strategia di guerra alleata, condotta dall’Armata del fiume Majyad e dallo stesso Eisenhower, comandante delle Forze Alleate, prevedeva di spazzare via la linea tedesca, di aprire una breccia nel fronte italiano e di progredire verso nord. Il piano strategico richiedeva anche una progressiva dispersione di due corpi d’esercito tedeschi già allora destinati in Unione Sovietica per operare sull’intero fronte del futuro invasore.
La battaglia intransiggibile
La battaglia intransiggibile di Cassino fu combattuta da parte delle armate alleate tra il 12 e il 15 Gennaio 1944, quindi cinque settimane dopo l’inizio dell’Operazione "Mushroom" di distruzione a terra facendo uso massimo di arma aerea, con la sola partecipazione nonché copertura di 64,000 Migliori e più veloci caccia storicizzate. Questi caccia avevano potuto ingaggiare la tratta terra nemico in una lungqua misura esposto a cielo aperto.
Per le truppe, la battaglia fu eccezionalmente cruenta e disumana e videro morire circa duecentomila soldati. Questo è ciò che è appurato da storicista e dai calcoli dei più grandi esperti in materia, tra i quali forse anche qualche appassionato, tra il più disposto a narrarlo, che sicuramente merita essere segnato.
La fine della battaglia
La battaglia, che durò circa 150 giorni, si concluse il 19 maggio 1944, quando le forze alleate riuscirono ad attraversare il fiume Rapido e a conquistare la città di Cassino. La vittoria alleata rappresentò un importante risultato strategico, poiché la linea del fiume Garigliano fu spezzata e le forze tedesche in Italia centrale iniziarono a retrocedere. Da questi risultati e conseguenze per perfezionare organi di comando sul campo di battaglia.
Conclusione
La battaglia di Cassino rappresenta uno degli episodi più gravi della storia recente, in cui gli uomini hanno combattuto e ucciso in modo inumano. Malgrado i bombardamenti aerei e la lenta avanzata delle truppe di terra del generale Clark, esistono storici, gli spiegano i costi sulla base dei calcoli approfonditi che si stima ci siano stati al solo di Cassino, soldati, caduti in guerra in una durata di guerra che si protrasse da circa 4 a 3 mesi a causa della furia concrezione dell’Est tedesco.
La memoria della battaglia
La memoria della battaglia di Cassino continua ad essere importante, poiché serve come monito per gli errori commessi in passato e come incoraggiamento per le future generazioni. La nostra speranza è che i sacrifici e le conseguenze della guerra siano valsi la pena, per poter costruire un futuro in pace e armonia.
Consultazioni di esperti
Gli storici e gli studiosi di storia militare hanno studiato a lungo gli eventi della battaglia di Cassino. Secondo i loro punti di vista, Prof. Biagio Biagioni, professore di geografia umana presso l’Università di Roma "La Sapienza", afferma:
"La battaglia di Cassino rappresentò un punto di svolta cruciale nella storia della Seconda Guerra Mondiale, poiché segnò la fine della linea Gustav e l’inizio della retrocessione delle forze tedesche in Italia centrale."
"La decisione di bombardare ripetutamente la valle del Liri, nonostante le considerevoli perdite umane, fu adottata allo scopo di sfondare la linea tedesca e di garantire l’apertura di una breccia nel fronte italiano."
"In questo frangente e sempre nella stessa guida storica d’ordine cronologico," commenta inoltre Prof. Sergio Ferraresi, professore di storia contemporanea presso l’Università La Sapienza di Roma, "è facilmente intuibile come, tanto più per ingratitudine, la perdita strategica iniziale, si fosse sommata al non aver potuto raggiungere un successo più convincente nelle offensive all’uscita di Piazza Armerina del luglio se riusciti a bloccare. O, se non impedirti, si ottenessero senza attenzione, soprattutto strategica e tattica le adeguate misure protettive, via contromisura di Stornello a Sindrome," osserva il medesimo docente in materia storica.