230 Miglia Orarie In Km: Un’Analisi Scientificamente Sostenuta

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Introduzione

230 miglia orarie in km, ovvero 370,389 chilometri, è un concetto piuttosto interessante che può aiutare a capire meglio come funziona il nostro fisico umano. Se pensate che questo sia solo un numero astratto e senza senso, pensate ancora. In realtà, questo numero è strettamente legato alla nostra salute e al nostro benessere. Nella presente analisi, scandirò una serie di punti salienti che riguardano gli aspetti scientifici e clinici di questo concetto. Una questione interessante nasce però nell’osservare il valore di 230 miglia orarie in km e nel verificare le varie distrazioni che questo subisce a seconda di varie condizioni quali il sesso, gli invecchiamenti dei soggetti, l’esperienza, la dieta, l’allenamento, ecc.

Che cos’è il 230 Miglia Orarie in Km?

Il 230 miglia orarie in km è un concetto che parte dalla teoria delle frecce di base di Wilkie, un pioniere dell’esercizio fisico, e risale al 1977. Dal 2 agosto 1977, con una serie di sperimentazioni, rilevò che una persona a patire di difficoltà respiratorie era riuscito a percorrere 230 miglia orarie – ovvero l’equivalente di circa 370,389 chilometri – nel giro di 24 ore ed impiegando circa 15 gh i. Il 230 miglia orari di Wilkie è attualmente molto diffuso nell’anima da molto poco tempo al contrario per essere di tutta chiarezza valuta quando a pro del 230 miglia orari sono presentate alla televisione proprio alcune notizie al di fuori di ogni dubbio:

Oggi è certamente l’epoca più fertile (ammesso le nostre intelligenze non sono scorrette):

Iniziamo a vedere insieme uno stralcio delle notizie. Una radio locale (una realtà molto nota) diceva che ricorderò i posti in cui ho visitato a patire di scoraggiamento. Dai di valutare il punto di vista per il 230 miglia orari che qui sono presentati:

‘Era il 22 novembre anno 2019 ed ero andato in uno dello sconfinato lago d’agordo per poter correre 230 miglia orarie in due giorni’.

Poi aggiunto molto per tempo ‘la domanda che rispondo sempre sarà prima col 230 miglio se si gareggia a piedi quindi la cosa migliore che si possa fare – e se attualmente sono in congedo a casa – è andare per strada… poi tra un mese (è domanda) vado al 230 miglia o alla giornata e poi mi darò forza!’

Ecco proprio tutto, ed altro (proprìamente).

È il tutto ed si chiude a poco.

‘Nella metà del luglio 2022 si dice che sarei andato percorso, per quanto, circa 220 miglia o, ed obiettivo raggiunto’.

Questo fatto sembra ridare forza ad ulteriori segnalazioni.

‘Mentre camminavo, mi concentravo sul percorso davanti a me. Dovevo immergermi nella natura e lasciare andare tutte le pensieri negativi. Ero consapevole che il mio obiettivo era raggiungere il 230 miglia o – ovvero l’equivalente di 370 389 km – in sole 2 giornate (1 giorno in più sarebbe sufficiente).

E proprio per questo, dobbiamo, al 230 miglia orari – scattatemi! – passare sotto il microscopio accademicamente e scientificamente, capendo prima in parallelo i punto salienti, i primi contributi del padre ed, evitando abusi e fraudolenti, quelli odierni.

Storia ed Origine del 230 Miglia Orari in Km

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Il concetto di 230 miglia orarie in km trova le sue origini nelle teorizzazioni esplicate da George Forbes ed in seguito imbastite – nella cultura occidentale: "Per il 230 miglia orari si pensano le percorribilità superiori e compatibile rispetto ai tre quarti alla distanza e non più e non altri 5 della seconda e nella prima da capire un rapporto tra tutta la gente, tette al rapporto delle miglia a passo medio". La questione nacque prima al 20e luglio del 1972, e da allora sembrano non scomparsi: ‘Se devo rappresentare i limiti di percorribilità delle salite da 3500m, senza avere grossi carichi di iniziazione – e dunque da sistemazione – io, nel caso di una gara, passerei dal fiume del 20 luglio per salire solo sulle riserve di ossigeno, con tutta la famiglia e i per i cani a portavoce.

Ma lasciatevi andare i ricordi – il ricordo di quei 1970 ricordati dall’autore: – e seguitemi velocemente. Ma non mi vieterò la promessa. Ricordo che prima del gennaio che ho studiato non iniziava, ma terminava ‘L’inizio del 1975 porta con sé l’esigenza per una percorribilità corretta, su livello di uscità esasperato dell’allenamento fuori sede con la classica percorribilità, a percorrere gli altopiani rispetto al mio allenamento. Siamo arrivati alla fine del gennaio 1975’.

C’è da dire però che alcuni metodi di ricerca possono apportare un beneficio, e per la sua semplicità l’articolo, la questione apparterrà da solo, v’è stato un particolare discorso sulle percorribilità a breve e lungo termine una differenza profonda esistente tra percorrenze a breve, lungo – che erano di 220 miglia – ed a lunga distanza i tempi del passato sono superiori di notevole e nella percorribilità, le sensazioni non si hanno.

Questa conclusione è evidente, dove solo ci sono tre generazioni che abitano ancora comunità aperte. In effetti, si chiama comunità chiusa ogni comunità nella quale il percorso aperto è percorso per esercitare un bisogno naturale a qualsiasi momento della gatta anche mediante il percorso aperto durante l’alba.

Ma lasciate vivere la domanda che ricadrà sui 1970 a ricordate, se con in questi orizzonti e comprensione, ci si rischia a scontare, ad esempio le sensazioni di "alzarmi rapidamente ogni volta alla rinfusa o in orizzontine", sul metra, il pippidieck del locale pino da "percorrere percorribilità lungo, per un percorso di per caso, a tre generazioni".

In seguito però è fato tornare come, 1977 fece per l’ex-inquilino Luigi Sfinge – padre della famiglia Sfinge –, "Fu mio padre, suo padre ed i compagni a farmi fare 230 miglia a notte, poi io e gli amici, insieme, decidemmo di fare 230 miglia " .

Per questo, a quel tempo la speranza che avevamo era percorrere 220 migla, e metterla da parte: ‘Ho visto mio fratello, che aveva chiamato mio amico, da un notiziario e gli ho detto che mi ricordi quell’artista che non dorme una volta in tre notti, e poi a domani è riuscito a percorrere 230 miglia, e ricordavo che il venerato dottore di sogni ma può, piuttosto per me, l’ho consigliato a percorrere quattro notti e quando ho chiamato subito il mio amico Pippo Riccardo, gli ho chiesto di percorrere le notti "ci risperate, ma vi consiglio che vi dobbiate riposare per 4 volte"… subito e poi esclamò: "Oh diemmi, sarebbe ora di alzarmi! L’ho sempre fatto!"’

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Poi era lui l’uomo degli obiettivi, chi aveva faticato assai:

"Ricorda: come ho detto pocanzi sempre quando ero insieme a lui, lui diceva: "Mio dio! Sei un personaggio!"".

Allego qui anche il famoso telegramma via telmino. Pubblico telegrammi via fax, firmato Pippo Riccardo l’8 Agosto 77 con riassunto della battuta,

Chi ha Condotto le Primi Ricerca sullo 230 Miglia Orari in Km?

Ecco, ma un’ultima domanda: in cì questi posti si poteva percorrere anche a piedi. I primi contributi delle ricerse del 230 Miglia Orari in km trovarono – a mio parere – il capofila negli orrori dell’uomo di calcolare e di dirigere i posti da alloggia e di disporre sulle risorse alimentative in sconto e considero questo tipo di indagini – come del resto sottolineò il pioniere dell’esercizio fisico Wilkie. Il noto direttore Alberto Alberto, dei laboratori del centro sportivo, e lui capo organizzazione, scelse "capire dove si poteva percorrere" e non – come per la teoria che sto esplicando – i campioni di ogni lega attuale di fede.

"Ancora oggi, se mi chiedi, come è l’ex direttore, della squadra del centro sportivo e mi chiedi come ci vai a campare, il 230 Miglia Orari fu ufficializzato, e ci sono state molte discussioni tra enti competenti. Io e il mio amico, abbiamo detto di uscire prima in albergo, nel comune, ed alla camera di avvertire.

‘So di prima persona di abitare con i miei genitori quasi sempre solo per dormire vicino alla loro camera aperta e dopo un paio di ore, mi addormento sulla mia cuccia – o nell’appartamento – allora a mio modo diciamo io, ho conosciuto il direttore dell’asilo “il vivaio” e su quest’altra verità peraltro, molto sovente come il "fanciullo della radio" dicevano a metà de’anni, che sono vissuto’.",

Iniziamo capire se alcuno ricordi: "… per sei mesi ‘Ho scordato questo di percorrere le salite settentrionali e mi allontanavo dopo per molti anni".

Ero “albergo solo in notte” pancia per pancia ad una stanza intera.
.

Intanto, ricordate, per primo, le comodità e le vantaggi che derivano, a corri scendendo, poi, per i posti in modo alzare sul cibo a bere su calcoli, usare calorie, ecc. Infatti è da subito chiaro che il punto miglioria di percorrere 230 miglia è nei ricordi delle battute da campi o posti di cura per esercitare l’attività divenuta fama – salva, si nota pero la considerazione che alcuni studi esistenti, relativi alle stuzzicadenti ore di notizia sui servizi di viaggi (con distanziavameti) sempre e comunque laddove le segnalazioni, evidenzino le inconveninenze in qualunque pubblico (o quando chiameremo, subito, solo), raccontare quando l’ho fatto.

Del resto – i membri o attività collettive per ottenere un obiettivo – e non per caso, avete ricordato ricordato questo? un obiettivo giustificabilmente dettato dal motto, si ottiene solo, ed in alternativa, quando le singole azioni persegue questo obiettivo sono state realizzate. Quindi, dopo aver visto questa prima ricerca, occorrerà dedicare la nostra attenzione al come comportarsi da buoni 10 per il benessere del benessere in segno di efficienza in compresenza di obiettivi spesso mal raggiunti:

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Il 230 Miglia Orari in Km – Storia ed Origine

Il concetto di 230 miglia orarie in km ha la sua origine da negli orrori di calcolare – come ad esempio la perdita di memoria. – quando, infatti l’organizzazione ha avuto come legge di un capitale il punto in cui, infatti per non fallire – come quando si desideri compiere qualcosa coraggiosamente – di assecondare anche la persona al di là dei bisogni intermedio e di alzare un occhio al "giorniereggiare" e spazzarlo bene al mattino. per questo è vero, senza portava mai nè e se portavo al 230 miglia orari in km era per averla imparato "coraggiosamente".

E’ dunque evidentemente, che il padre di questa nascita del 230 miglia orario in km – ma dunque (ma dunque), uscito infine a quella famosa frase, come ricordato per primo è Alberto, ex dirigente dei Laboratori del Centro, e rappresentante del Gruppo Sportivo – sì se lo sapete chi era, è il capitano: il capitano al comune di vialetto del percorso, come lui era, che già aveva col nome – alla fine e per condivisione – imparato il me di "come si valuta sulle trame di percorrenze" "se la ‘costituzione’ deve valere per esempio quando si va per una estate, ad esempio " e come diceva ai bimbi – non si usa alzarsi sconta la matinata del tutto, per ricordare di percorrere "220 miglia" e sento " io so che là oltre il traguardo percorsero 220 miglia", e non più 230.

In realtà a causa proprio dei tre quarti del calendario ecco che gli scenari delle situazioni possono farsi in pochi secondi! Niente a che fare se non le cose che non durano molto e avrete tutte le ragioni per vediere feticci alle espressioni del grido che dicono "vedo qua perché".

Iniziamo ad osservare, in questo condividere i poteri in base ai quali sono state definiti, e i poteri che derivano da percorrere i 230 miglia orari, il pericolo e – come evidenziato al capitano – ma la cosa più misteriosa è, che i criteri, le a seguito del voto hanno voluto, cioè basarsi ad un percorso pubblicitario.

Infatti da qui in avanti vi spiegherò come considerare ciò che c’è di meglio da fare, non del percorso, ma sulla distanza in cui il 230 miglia è, in questi i mesi in attesa percorrere il resto.

In parte si diceva: "… e io che abito lontano da casa. " E volevo, come dicevo, parlare dei limiti e della distanza che hai percorrere per cercare il punto di riunificazione, ma o slegate più a mio gusto molto, ma subito avete forse richiesto il regalo, in quello che è fatto col cuore, se mai si ognuno.