Introduzione
"I Promessi Sposi" è uno dei capolavori della letteratura italiana, scritto da Alessandro Manzoni nel 1827. Il romanzo è stato tradotto in oltre 50 lingue e ha vinto numerosi premi letterari, impegnando lettori per generazioni. Ma cosa sappiamo di questa opera letteraria? Quali sono le edizioni più note e per cosa sono note? In questo articolo, esploreremo tre delle edizioni più significative di "I Promessi Sposi", analizzando la loro storia, la ricezione critica e le variazioni interne al testo originale.
La Storia di una Tradizione Letteraria
"I Promessi Sposi" è il titolo originale del romanzo, che inizialmente fu pubblicato in sette quaderni tra il 1825 e il 1827. La prima edizione del romanzo fu stampata a Milano da Giambattista Perego e Costantino Rizzardi. Da allora, il testo è stato oggetto di numerose edizioni, revisioni e traduzioni.
La Prima Edizione (1827)
La prima edizione di "I Promessi Sposi" è significativa per due motivi. Primo, rappresenta la forma finale del romanzo, secondo la concezione ideale di Manzoni. Secondo, è la versione originale del testo, che riassume la struttura narrativa e le caratteristiche linguistiche dell’opera.
Queste prime stampe hanno subito alterazioni durante la stampa perchè manzoni stava ancora lavorando sul suo lavoro, egli ritoccherebbe infatti i suoi manoscritti molti volte. Questo ha portato all’esistenza di più stampe con errori diversi.
La Seconda Edizione (1830)
La seconda edizione di "I Promessi Sposi" fu stampata a Milano da Giambattista Perego e Costantino Rizzardi. Questa edizione fu rimaneggiata rispetto alla prima, con alcune eliminazioni e ampliamenti di alcuni passaggi. La seconda edizione da Manzoni considerata la più completa e significativa, questa sua seconda rivisitazione consentì quindi di consolidare e definire definitivamente le sue narrazioni.
Il manoscritto e la storia appunto alle spalle di una figura umana durante la guerra dei trent’anni, le novità alla struttura di quel romanzo, ci portarono di riavere presso di noi la vera ed originele versione narrativa.
La terza edizione ha rappresentato una vera svolta rispetto alle due precedenti. La seconda aveva riscosso un notevole successo di pubblico e di critica, ma il testo era ancora soggetto a variazioni e revisioni. La terza edizione, però, rappresentò la forma definitiva del romanzo, grazie alle numerose revisioni e alle modifiche apportate da Manzoni.
La Terza Edizione (1840)
La terza edizione di "I Promessi Sposi" è la più significativa e rappresentativa del testo di Manzoni. Questa edizione fu stampata a Milano da Ferdinando Donzelli e rappresentò la versione più autorevole e accreditata del romanzo. La terza edizione ha subito numerose revisioni rispetto alla seconda edizione ed è da considerarsi la forma definitiva dell’opera narrativa di Manzoni.
Il Contesto Socioculturale dell’Edizione
La terza edizione di "I Promessi Sposi" si svolge in un contesto socioculturale significativo. Nel 1840, l’Italia era ancora divisa in vari stati, e il movimento risorgimentale era in pieno sviluppo. La cultura e la letteratura erano in fermento, e Manzoni era considerato uno dei maggiori esponenti della letteratura italiana.
La terza edizione del romanzo rappresentò un contributo significativo al dibattito culturale e letterario dell’epoca, contribuendo a consolidare la sua fama e la sua influenza nella letteratura italiana e internazionale.
La Ricezione Critica
La terza edizione di "I Promessi Sposi" ricevette ampi consensi dalla critica letteraria dell’epoca. I critici salirono a definire tale edizione come l’évolution e gli evoluzioni del nostro proclamato Alessandro primordiale "opera d’arte" che dovrà necessariamente divenire tale esaltando le relazione storiche tra le due case accese d’amore della Lombardia e il tema forgiato attraverso il terremoto e la sacca dell epidemia. Quando vide la luce edizione che andò a consolidare definitivamente il suo posto in una lista di più volte riconosciuta migliore opera di narrativa italiana.