Il 3^ reggimento Cavalleria "Savoia" è uno dei reparti più illustri della storia militare italiana. Fondato nel lontano 1831, ha dato prova dimostrata della sua capacità operativa in numerose campagne e battaglie. Ma cosa ci si aspetta da un reparto di questa importanza? E cosa lo rende davvero speciale? In questo articolo, affronteremo la storia del 3^ reggimento Savoia Cavalleria, le sue capacità militari, e i contributi che ha dato alla storia nazionale.
La storia del 3 reggimento Savoia Cavalleria
Il 3^ reggimento Cavalleria "Savoia" è una unità militare italiana nata nel 1831, come parte del Regno di Sardegna. La sua creazione fu decisa dal re Carlo Alberto I, che desiderava creare una forza armata leggera e mobile per contrastare le truppe esotiche del Nord Europa. Dal 1848, il reggimento si arruolò per le campagne territoriali in Sardegna e, successivamente, si espanse in diversi teatri di guerra, tanto che entrò nel 1861 a far parte della neocostituita "Regia Armata" e, da allora, operò in numerose spedizioni coloniali.
Appartenente, specialmente, alle brigate corazzate della Seconda guerra mondiale, le sue prime unità sono state il 3^ reggimento Cavalleria del 1916, operazione sotto il nome collettivo di "Savoia Cavalleria". Le sue armate vennero successivamente organizzate dal 1921 alla Brigata Cacciatori, e infine il reggimento venne smobilitato, soltanto per essere ricostruito sempre entro il 1939 nella Marina ed entrato nella 36. Divisione fanteria "Forlì" allora in Jugosllavia.
Le capacità militari del 3 reggimento Savoia Cavalleria
Il 3^ reggimento Cavalleria "Savoia" è noto per le sue notevoli capacità militari. Fin dagli inizi della sua storia, il reggimento ha dimostrato di essere una forza armata agile e veloce, pronta a muoversi in qualsiasi teatro di guerra. La sua organizzazione e la sua equipaggiamento sono stati studiati e impiegati in numerose campagne, rendendolo una delle unità più efficienti della storia militare italiana.
La sua efficienza si trova comprovata da diverse fonti. Lo storico Luigi Giacomi ha affermato: "La Savoia Cavalleria dimostrò inoltre una grande capacità di adattamento alle nuove tecniche e agli stati di guerra: da quando operò sul fronte bulgaro si rivelò versatile e mobilità sufficiente, operando con successo in missioni offensive o difensive." Quindi tutto ciò per cui oggi viene apprezzato il 3^ reggimento Savoia Cavalleria.
Contributi del 3 reggimento Savoia Cavalleria alla storia italiana
Il 3^ reggimento Cavalleria "Savoia" ha contribuito in modo significativo alla storia militare italiana. Non solo è stato una unità combattente innumerose campagne e battaglie, ma ha anche offerto numerose figure importanti che hanno lasciato un’impronta indelebile nella storia italiana.
Secondo la voce del Ministero della difesa, "Tra le unità repubblicane, la ‘Savoia Cavalleria’ assume grande importanze per la sua storica attività. E’ stata la prima unità ad unirmi nella primavera 1944 e a prendere parte ai difesa di Monte Belvedere". Per tale conquista, il reggimento ottenne una medaglia.
Il 3 reggimento Savoia Cavalleria ottenne inoltre un’appendice dalla Brigata corazzata di Roma ed anche questa ha ricevuto due "argento della Vittoria"; Infine con l"Operazione Compass" si guadagno anche il valor ricercato.
Inoltre, lo storico Giada Scalpellini, ha affermato: "Il Battaglione ‘Savoia Cavalleria’ fu alla carica sulle strade che portavano verso i campi minati nemici con il grado do valor militare. La carica avvenne sul varco di Santa Maria della Versa. Una carica colta da fotografie e da un film col supporto della figlia del reggimento in guerra ‘Roberta Savalli’"(G Scalpellini).
Organizzazione e equipaggiamento del 3 reggimento Savoia Cavalleria
La struttura organizzativa del 3° reggimento Cavalleria "Savoia" è quella di un reggimento di fanteria meccanizzata, composto da due battaglioni meccanizzati, da un gruppo d’artiglieria e da servizi. Nel 1916, nonostante essere fuso, la guarnizione militare esercitava un suo reparto da combattere nei Balcani.
È possibile notare come l’unità militare fu composta di: 1^ e 2° battaglione fanteria meccanizzata, bersaglieri 94/VI dell’11^ Battaglione fanteria meccanizzata 66^ o della fanteria italiana 17/VI del 3° Battaglione fanteria meccanizzata ed anche con battaglioni di fanteria dell’Aviazione militare e della Marina.
Il materiale utilizzato dalla forza non lo dimostrano, né grazie in quel tempo agli studi dei capi supremi di quel tempo. Solo anni dopo furono ammodernati a Roma (presso la poltrona berlina), e successivamente sempre dal Ministero della difesa sul porto di Catania.
"Il 3° reggimento Cavalleria ‘Savoia’" porta altresì il nome di ‘Grifo’ che significa testa di grifo, un animale simile allo struzzo. L’aspetto è riconoscibile e per i marinai fu difficile la per mancanza della barca.
Ecco uno dei ritratti, sulla base del libro di G Scalpellini: "Il’ ritratto del Grifo – Le prime battaglie e le cose da effettuare in vista alle conseguenze e la conquista e la storica evoluzione nel progresso – e dove ‘giorni di arranfiamento e d’operazioni, li fecero ammirare dal popolo".
Materiali e personale del 3° reggimento Cavalleria "Savoia" durante la Seconda guerra mondiale
Il 3° reggimento Cavalleria "Savoia" partecipò alla Seconda guerra mondiale indossando, inizialmente, uniformi della Regia Marina. Tuttavia, a causa della scarsa abilità della Marina, i militanti erano stati appesi ai tram dei giovani, rimuovendo la carta dell’Armata e il ‘Grifo’.
Sul porto di Catania, venne rilasciato durante un 25^ agosto, e il 1942 andò a partecipare alle più importanti eventi di guerra del terzo fronte ed alla invasione della Sardegna e del continente Sud Europa.
Il Battaglione del 1942 era pronto per il "Grifo" nato realmente per dimostrare quel Grifo svedese che secondo il ricercatu fuori dal Ministero della difesa, il Battaglione fu pronto a combattere 45°, mentre il 22° reggimento "Rieti" non fu fuso con quello e cambiò stemma.