Il calendario gregoriano è lo standard internazionale per la determinazione del tempo che si utilizza in gran parte del mondo. La struttura del calendario include anche degli elementi particolari che, se analizzati, possono rivelare alcuni aspetti interessanti della cultura e della storia umana. Uno di questi elementi è rappresentato dai numeri associati a ogni giorno del calendario: 366, per l’anno bisestile, e 365 per quello normale.
Introduzione agli anni bisestili
Il calendario gregoriano prevede che gli anni tornino a 365 giorni se questo non sia un anno bisestile. In questo caso, in particolare se l’anno è divisibile per 4 ma non per 100, a meno che non sia anche divisibile per 400. Con queste righe, la misura dell’anno è stata resa intelligente per quanto riguarda il ciclo lunare. Per capire il numero 366, si deve anche capire cosa sia un anno bisestile.
Come funziona un anno bisestile?
Un anno bisestile è un anno al posto del quale dovrebbero essere 366 giorni, in particolare a settembre invece che ad agosto ne sono aggiunti ancora due. Questo avviene per mantenere il calendario sincronizzato con il ciclo della luna che dopo circa 29,5 giorni abbastanza percorre tutta la sua orbita attorno alla terra. Il legame tra il numero dei giorni di un anno e la posizione dei pianeti merita una riflessione più approfondita. Inoltre, questo aspetto è molto importante quando si parla di metodi per calcolare l’ora e il luogo in cui la volta celeste presenta un particolare soleggiamento.
L’origine del numero 366
Il numero 366, come già detto, rappresenta il numero dei giorni compresi nel calendario gregoriano dell’anno bisestile. Tuttavia, se si approfondisce il tema, si può notare che il numero 366 ha una sua storia e una sua importanza culturale e religiosa. Ad esempio, nell’antica civiltà egizia è famosa la sua triade di Ercole, Anubi e Iside, sacerdoti, che prendevano a turno la guida della città per un numero di 7 periodi per ognuno.
366 come simbolo e numerologia
Sebbene il numero 366 possa sembrare alquanto inessenziale, è effettivamente un codice importante nascosto. Sebbene non sia composto da numeri primo, esprime la capacità di rappresentare simbolicamente la figura, il sistema e il simbolo. Non stiamo qui parlando di qualsiasi numero, ma è un segno che rappresenta un’astrazione in sé. Altri esempi includono i numeri misterici del punto, delle matita, del fiocco e di esso come numeri, proprio come se essi potevano rivelare un significato.
In questo contesto, il numero 366 possiamo tranquillamente interpretare metaforicamente al posto di un anno del calendario gregorio. Allo stesso modo, la riflessione è analoga a l’attività simbolica che è prevista nella legge, sulla leva centrale di "dove son venuto io."
Gli influssi di 366
Il numero 366 ha una ricca storia e ha influenzato in maniera profonda la cultura e la società. Nell’antichità, molti popoli avevano un calendario dedicato specifichiamente a due classi che contenevano diverse specie differenti. Fin da principio sono comparsi schemi numerici nei primi strumenti dell’artigianato e dei matematici. Se ne vedano esempi in questa data, che va dai calendari all’intero corpo di una tavoletta arcaica e compatta. Questa legge, insieme ai triangoli indù, rappresentano rappresentano dei fondamenti dell’incredibile ma vasto schema numerico.