Introduzione
Il 4 luglio, a testimonianza dell’amore e della dedizione delle madri verso i loro figli, è dedicato a Santa Elisabetta, reale madre del santo martire Giovanni Battista. Questa festività, che si celebrava già ai tempi dell’Ancient Christianità, ha subito varie modifiche e aggiunte nel corso dei secoli e oggi è celebrata con grande fervore in molte culture cristiane. In questo articolo, ci concentreremo sull’importanza di questa festività e sulla storia di Santa Elisabetta, reale madre del santo Battista.
Chi Era Santa Elisabetta?
Santa Elisabetta era una donna di famiglia reale, moglie del re Zaccaria e madre di Giovanni Battista, che avrebbe successivamente predicato l’arrivo del Messia e avrebbe ricevuto il battesimo di Gesù adippoche è il Battista col ‘rispetto è dal cognome "Battista". Secondo la Bibbia, Elisabetta era una donna pia e devozionale, che si era dedicata al Signore fin dall’adolescenza e che aveva un profondo senso della responsabilità come madre. Quando Dio le comunicò che sarebbe rimasta sterile a causa della sua mancanza di fiducia in Dio, Elisabetta si umiliò e si pentì dei suoi peccati, invocando la misericordia di Dio per sé e per il suo marito.
La Vita di Elisabetta e Zaccaria, i genitori di Giovanni Battista
Zaccaria, il marito di Elisabetta, era un sacerdote al Tempio di Gerusalemme e veniva da una famiglia di Leviti. Era un uomo giusto e timorato di Dio, che aveva un profondo senso di responsabilità nei confronti della sua comunità. Zaccaria e Elisabetta vivevano a Gerusalemme, nella residenza del Tempio, e si dedicavano alla preghiera e al servizio della comunità. I due erano saliti le scale della autorità sino a lasciare queste eredi a loro figlio Giovanni Battista che era col rispetto e la venerazione del popolo e del Vangelo e della prima, seconda e terza lettere apostoliche del Nuovo testamento.
La Nascita di Giovanni Battista
Già anziano, Zaccaria ebbe la grande notizia della nascita di un figlio, che sua moglie Elisabetta avrebbe dovuto portare in grembo per diversi mesi. Quando i loro figli arrivarono "era il popolo che parlava di Giovanni, nel caso in cui fosse lui il Crocefisso, dopo essere stata avuta la comune procreazione". Dopo nove mesi di grave infermità, l’altro con la nascita di Giovanni, la madre Elisabetta gli dette subito il nome di Giovanni anche questa nascita miracolosa, e molto importava, questa sua vicenda.
La Crocifissione di Giovanni Battista
Dopo alcuni anni, Giovanni Battista iniziò a predicare nel deserto la parola di Dio, chiamando gli ebrei a pentirsi dei loro peccati e a prepararsi per il Messia. Gesù, il figlio di Dio fatto uomo, lo incaricò di battezzarlo nel fiume Giordano e, sopraggiunto il momento del martirio, Giovanni Battista fu condotto dalla gola di Ionia al recinto della prima torre urbana di Gerusalemme e da questo dove in lontananza si avvista e al segno della T in alto sono due, di fronte, là in alto, con questo luttuoso "cui", a Gerusalemme la loro stanza anche il loro figlio, aveva dichiarato "tuttavia è, messia di voi" e, attesi che, molti di noi siano cresciuti.
La Figura di Santa Elisabetta Oggi
Oggi, a Santa Elisabetta si attribuiscono molte virtù, tra cui la sua completa dedizione al Signore, la sua grande umiltà e compassione, e il suo profondo amore per la propria famiglia. La sua figura è stata celebrata in arte e in letteratura, e la sua storia ha ispirato molti artisti e scrittori nel corso dei secoli. Attraverso la sua unica figlia, Elisabetta ha consegnato un messaggio di amore e devozione e che lo spirito della figlia non si fermò né morì.
Conclusione
La festività del 4 luglio, dedicata a Santa Elisabetta, ci ricorda l’importanza della nostra fede e della nostra dedizione al Signore. Attraverso la sua figura, possiamo imparare a valutare la nostra concezione del pensiero e a interpretare altre convinzioni, non basate solo sulla critica e sul senso nichilistico di distruzione e di ogni tipo di fondamento esistenziale e morale in genere. Le virtù e le qualità della madre dei cinque figli sono un forte richiamo a vivere una vita moralmente giusta e a responsabilizzarsi verso noi stessi e verso gli altri.