Introduzione
Il mondo della parola e del linguaggio è un campo vasto e complesso, in cui si incontrano fra loro suoni, significati e culture. Tra le numerose caratteristiche che compongono un linguaggio, ci sono le parole con "sce" (pronunciati /tʃe/), che rappresentano una delle categorie linguistiche più interessanti e ricche di storia. Nel presente articolo, esploreremo 5 parole italiane che presentano questo fenomeno ed esamineremo approfonditamente la loro struttura, il significato e l’impiego nel linguaggio.
1. Scena (sce-nà)
La parola "scena" è un vocabolo italiano molto diffuso, utilizzato spesso nella sua forma maschile ("una scena"), ma anche nella forma femminile ("una scenetta di commedia"). La sua radice è l’esclamazione "sca", che esprime meraviglia o ammirazione, mentre l’aggettivo "ena" o "ata" indica lo spazio o l’occasione. La parola "scena" si riferisce a uno spazio teatrale, ma può essere anche utilizzato per descrivere un momento storico o una scena di una storia.
Origine: la parola "scena" deriva dal latino "scena", che indicava il palcoscenico dei teatri romani.
Impiego: "una scena di sangue", "una scena di massa".
2. Sceso (sce-zo)
La parola "sceso" è un aggettivo italiano che si utilizza per descrivere una persona o un oggetto che è appena arrivato o tornato. La radice è l’affermazione "sce-d" , che indica il movimento di discesa, mentre il suffisso "-o" può essere interpretato come terza persona singolare del presente indicativo. La parola "sceso" è spesso associata alla nozione di volo o di discesa, talvolta con un connotato solenne e romantico.
Origine: la parola "sceso" deriva dall’allitterazione dei suoni "sce-".
Impiego: "è sceso dal cielo", "sceso dal trono".
3. Scegliere (sce-glià-re)
La parola "scegliere" è una voce molto diffusa nel linguaggio volgare italiano. Essa indicerebbe l’istinto di preferire qualcuno, qualcosa, oppure decidere tra le alternative. La radice è la sillaba "scegli" che compare anch’essa in altre lingue europee e può essere così divisa in: sce- (il comando di guardare) e -gli- (il sostantivo gliemi significa i padroni, i capi).
Origine: la parola "scegliere" deriva dal latino "scelegere", che si rifaceva alla parola greca skēlēgor, di cui non è rimasto alcun resto o memoria.
Impiego: "scegliere tra due possibilità", "scegliere una strada".
4. Sceglienza (sce-gliën-tà)
La parola "sceglienza" è un substantivo femminile composto dal verbo scegliere e un suffisso -entia che indica uno specchio, ovvero un concetto o un concetto. L’evoluzione del derivativo composto sarebbe stata seconda all’accrescimento delle forme composte (lat -encia; it., greco -entia). La parola "sceglienza" rientra nella categoria di parole che sembrano indicare l’idea complessa della preferenza allettante, in contrapposizione alla disaminazione dei criteri o obiettività.
Origine: la parola "sceglienza" deriva dall’allitterazione delle sillabe "scegli" e "-ent-a.
Impiego: "la sceglienza migliore", "aiutare la sceglienza".
5. Sciocchezza (sce-otch’eza)
La parola "sciocchezza" è un termine volgare molto familiare usato spesso anche nell’ambito del lessico educativo. Un bel mix di disprezzo e di difetto formale descrittivo. Per descrivervi storia di detto termine a uso effettivo ed istantaneo riferzione d’un contenuto o un’attività di menzogna strumentale con natura preposto di pura funzione mentale potrebbe invero aver generato un contenuto d’avventura strumentale. La parola italiana ha una natura simile a quella inglese, come ci conferma G.D’Alario su ghibellino.it "un dizionario della grande chiesa relig. Puede generar nai evidenzia una radice etimea
Origine: la parola "sciocchezza" deriva dal latino eccelso, per eccellenza dal termine it scioccare, con l’aggiunta finale che esclude la partecipazione allo stupido, in quanto la volgarità d’una mania di male può, in realtà, essere "uscita "e scampata".
Impiego: "non è una sciocchezza quello che vuoi dire", "sciocchezza".
In conclusione, come detto all’inizio rientrano in diverse vie alternative storiche tali da coinvolgere tale variabile genetica "sce.." a cui contrapponiamo la var. della stessa parole o parte del componimento di essa considerando la loro giustificacion attraverso il prefisso, il desinenze, le radici, e la qualità di alcuni testo di carattere storico.
Bibliografia:
- Testi Dizionari italiani: Pignataro – Garzanti, Grammatica e lessico – Morpurgo Davies e Giòvanelli.
- Breve e non esaustiva panoramica sulle parole composte.
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