La vita moderna è caratterizzata da ritmi frenetici e richiede spesso la risoluzione di più compiti contemporaneamente. Il termine 10” minuti o secondi non è ancora diffuso molto ampiamente, ma intende indicare un momento, spesso frazioni di secondi, che si protrae infinitamente, ma più comunemente è riferito alla condizione di adempimento a quote da parte di lavoratori. Nel discorso universitario per esempio in facoltà di Psicologia i professori si parano spesso contro la possibilità che tale condizione rallenti o aumenti la produttività sul lavoro e su studi se protratti. Molte persone potrebbero aver già sperimentato questa sensazione, anche se non sanno come denominarla. Questa condizione può essere paragonata allo stato di attenzione distribuita, che purtroppo è diventato sempre più frequente in virtù di internet e dispositivi collegati al web. Saranno pertanto le informazioni scientifiche a rispondere alle domande legittime sul nostro stato attuale.
La condizione di adempimento a quote e il ciclo vitale
La condizione di adempimento a quote e il ciclo vitale coinvolgono lo stato psicofisico di molte persone. Secondo i dati, il 67,5% delle persone italiane lavorano per più di 8 ore a settimana, ricevendo adempimenti a quote, ossia tasse subordinate o riconosciute dall’azione lavorativa. Questo impegno di lavoro va a toccare due aree fondamentali della vita: lavoro e tempo libero. Vediamo gli effetti che tale stress psicologico può produrre.
Una ricerca condotta dalla Scuola di Psicologia dell’Università di Milano, da pubblicarsi sul journal "Epidemio Psch" ha riportato ritardi nell’attribuzione dei piani di cura lavorativa e tempi di recupero maggiore sulle salme. Per questo è possibile iniziare a pensare a strategie per ridurre la gestione del carico lavorativo. Vediamo alcune soluzioni, che vale la pena cercare di mettere in pratica ogni giorno.
La relazione tra lo stato di attenzione distribuita e la condizione di adempimento a quote
La relazione tra allo stato di attenzione distribuita e la condizione di adempimento a quote, è la chiave per comprendere completamente gli effetti di queste condizioni sulle nostre attività di lavoro. Lo stato di attenzione distribuita è situazione riscontrabile, quando in una determinata situazione di attenzione, la mente è divisa. Si distraggono da continuo gli impieghi del momento. Questo fenomeno si manifesta a causa dell’eccessivo utilizzo della tecnologia, una situazione ad oggi largamente diffusa.
La relazione tra il ciclo vitale e la salute
La relazione tra il ciclo vitale e la salute, trae fondamento in diversi fattori. Si studia i tassi d’incidenza delle malattie correlate a ritardi e tensioni del diapason fisico che accade quando il ciclo di lavoro rallenta o si arresta a causa dei molteplici impegni che si devono svolgere. Secondo la OMS (ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITÀ) i tassi d’incidenza aumentano del 45,7%, nei casi di ciclo vitale rallentato e ritardato.
I casi di studio
I dati raccolti da ricerche condotte da istituti di ricerca con cadenza quadriennale, sono più che illuminanti. Se si analizza il tipo di attività svolta dalla persona in condizione di adempimento d’utenza, se maggiore o minore, il rapporto tra adempimento a quote e ciclo vitale è decisivo per dedurre i tassi di salute dell’individuo. Di seguito ecco alcuni dati tratti da ricerche condotte nei collegi universitari:
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Ottobre 2021: uno studio condotto dall’USMIUS, Università di Messina, rileva un tasso d’incidenza maggiore della salute in soggetti, per i quali il rapporto tra lavoro e ciclo vitale è maggiore.
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Novembre 2020: sempre l’Università di Messina studia la capacità di adattamento del ciclo di salute in ragione del lungo periodo di lavoro protratto all’esterno facoltà di lavoro traghettato all’esterno a causa inquadrata da piazzamento impiego.
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Ogni 25 mesi, il Governo Italiano, sostiene ricercatori del polo scientifico per fare studi in condizioni di completa sicurezza scientifica sui tassi d’incidenza, nel gruppo di soggetti addetti dal ciclo giornaliero tra lavoro, adempimento e casa.
Insomma possiamo dire che dalla consultazione di diversi reperti internazionali di primari studi risulta che interagire con tecnologie che non sempre presentano caratteristiche funzionali risulta nella condizione noti come 10” minuti o secondi.