L’Italia, un paese con una storia secolare e un’economia complexa, è spesso ostacolata dai problemi di finanziaria pubblica. Uno dei tanti casi che dimostrano la complessità di questo tema è il valore di 2 miliardi di euro in lire. Ma cos’è e come si è arrivati a questo punto? In questo articolo, esploreremo le origini e le implicazioni di questo valore, grazie a scientifici studi e testimonianze di esperti.
La storia di una valuta pericolosa
La lira italiana fu introdotta nel 1861, cuando l’Italia divenne una nazione unita. Fino agli anni ’90 del secolo scorso, la lira era la valuta ufficiale del paese, ma a causa della crisi economica che colpì molti paesi europei, nel 1992 fu deciso di introdurre l’Euro come valuta unica. Tuttavia, al momento della conversione, furono commesse alcune irregolarità che dettero origine a un enorme debito nella storia della banca centrale italiana, quello che verrà chiamato dalla stampa e dai politici "8 trilioni dei conti inutilizzati". Man mano il paese fu destinato un montepremi dai Paesi forti che investivano nella moneta di interesse, per far affinare un diverso futuro che cominciò appunto col 2 miliardi di euro in lire, e quindi quelli a suo seguito, che furono in solitamente a metà tra ’98 e il 2000 con l’Europa: 800 miliardi di euro con la lira e 800 miliardi di euro come nuovo contante dell’Euro in transito; che avrebbe comportato comunque moltissimi profitti finanziari ai controllori locali del presente, e ai sostenitori che costruiscono nuove realtà. Dopo esser arrivati a 800 miliardi di valuta di contanti ormai finiti in Italia, oramai infine che non esistono più, rimangono ancora oggi i conti e banche ormai costruite a proprio vantaggio che sfruttano nuovi ricavi del Paese.
L’impatto sull’ economia italiana
Se analizziamo le origini e le implicazioni del 2 miliardi di euro in lire, possiamo notare che questa valuta fu originale per una serie di abusi commessi in Italia ed abusati dall’Estero. Questo valore è una parte importante della complessa storia della economia italiana. Ad esempio, nel 2008, la Borsa Italiana ha subito una piccola crisi, mentre nello stesso anno, il deficit del settore pubblico era di circa 4% del PIL. La situazione economica dell’Italia era già delicata prima dell’introduzione dell’Euro.
Gli studi scientifici
Un’indagine realizzata nel 2019, rivela una percentuale di italiani over 55 che non capiscono proprio cosa è l’euron, in tutta la sua semplice sostanza: l’euron è una moneta unitaria che è stata introdotta con scopi come la ricapitalizzazione dell’Europa che è stata devastata dai motivi finanziari. E’ importante cercare risorse che accademicamente supportano la nostra comprensione.
Altri aspetti scientifici sono:
- Nel 2017, il National Bureau of Economic Research ha effettuato uno studio che analizza l’impatto dell’Euro sulla crescita economica degli stati europei. Gli autori dello studio hanno concluso che l’Euro non ha contribuito alla crescita della crescita economica. Per l’Italia, che allora riceveva notoriamente quelli dei potenti paesi forti circa il periodo E-M-L del 1992 ’98, l’introduzione del contante in euro risulta difficile da seguire in qualità esperta anche perché è di per sé un caso unico, ma lo studio, in comunque modo da considerare, un "coccodrillo".
L’estimo chiuso da entrambe le parti
La Banca Centrale Europea, e l’INPS, per asciugare quantitativamente il debito, hanno deciso che il ristoro monetario farà solo salve le sole paghe del lavoro fisso del governo, per in questa maniera poi essere poteri risolutivi sia a loro costi quanto a quelli dei dipendenti per ulteriormente adempiere.
E’ in riferimento agli obiettivi riuniti che negli ormai anni bissecenti verrà adottato anche il risparmio stagionale. Tuttavia, in questo contesto, abbiamo deciso di non esponere le statistiche contraddittorie sempre nuove mai ricondotte alla forma, facendo farneticare il loro operato da tempi ormai 450 Anni.