ferrari, popolare attrice. Il cavallino rampante rosso è da sempre sinonimo di velocità, lusso e passione. Non stupisce quindi che le Ferrari siano state protagoniste non solo delle piste di tutto il mondo, ma anche del grande schermo, sfrecciando accanto ad alcune delle attrici più famose e avvenenti della storia del cinema. Questo connubio tra auto da sogno e dive del silver screen ha contribuito a consolidare l'immagine della Ferrari come icona di uno stile di vita glamour e irraggiungibile.
Le prime apparizioni: un tocco di classe e di audacia
Già dagli albori del cinema, le Ferrari hanno iniziato a catturare l'attenzione dei registi. Nel 1953, in "Vacanze Romane", Audrey Hepburn, all'epoca un'attrice emergente, si trovava alla guida di una 212 Inter decapotata insieme a Gregory Peck durante un indimenticabile tour per le vie della Città Eterna. La scena, romantica e spensierata, contribuì a far conoscere il brand ad un pubblico internazionale e ad associarlo all'eleganza e alla gioia di vivere.
Qualche anno dopo, nel 1962, fu invece una grintosa e determinata Jane Fonda a mettersi al volante di una 250 GTO ne "Il vizio e la virtù". La pellicola raccontava la storia di una donna che partecipava a gare clandestine di auto sportive, sfidando il dominio maschile in un ambiente all'epoca ancora fortemente riservato agli uomini. La scelta della Ferrari sottolineava il coraggio e la grinta del personaggio interpretato da Fonda, dimostrando che la guida di queste vetture non era solo appannaggio di uomini danarosi.
Anni '60 e '70: l'esplosione del mito e le dive del jet set
Gli anni '60 e '70 furono il periodo d'oro per il connubio Ferrari-cinema. In quegli anni il boom economico e la diffusione del "dolce far niente" diedero vita ad un vero e proprio jet set internazionale. Le attrici più famose del momento, come Brigitte Bardot, Sophia Loren e Gina Lollobrigida, vennero spesso immortalate a bordo di Ferrari sfavillanti, sia in pellicole cinematografiche che sulle copertine dei giornali scandalistici.
La prorompente bellezza di Brigitte Bardot risaltava ancora di più accanto alle curve sinuose di una Ferrari 250 GT California Spider in "Il disprezzo" (1963). Sophia Loren, invece, sfrecciava con classe al volante di una lussuosa 365 GTC in "Operazione San Gennaro" (1966), mentre Gina Lollobrigida regalava scorci panoramici mozzafiato dalla sua Ferrari 275 GTB in "Cervellati" (1970). Queste apparizioni contribuirono a legare indissolubilmente l'immagine della Ferrari ad un mondo fatto di lusso sfrenato, feste mondane e donne bellissime.
Oltre lo stereotipo: le Ferrari e le donne al volante
Tuttavia, il sodalizio tra Ferrari e cinema non si è sempre limitato a rafforzare stereotipi di femminilità. Alcune pellicole hanno utilizzato le iconiche vetture del cavallino rampante per raccontare storie di donne forti e determinate che sfidavano le convenzioni sociali.
Un esempio lampante è "Thelma e Louise" (1991), film cult diretto da Ridley Scott. In questa pellicola, Susan Sarandon e Geena Davis interpretano due amiche che decidono di imbarcarsi in un viaggio senza meta a bordo di una fiammeggiante Thunderbird 1966, una vettura prodotta dalla Ford ma spesso erroneamente associata alla Ferrari per la sua linea aggressiva e sportiva. Durante il loro tragitto, le protagoniste si trovano a confrontarsi con il sessismo e la violenza maschile, finendo per ribellarsi e trovare una tragica libertà proprio grazie alla loro fuga in auto.
Un altro caso interessante è quello di "Kill Bill: Volume 1" (2003) di Quentin Tarantino. La protagonista Beatrix Kiddo, interpretata da Uma Thurman, intraprende una sanguinosa vendetta contro i suoi assassini. La sua arma preferita? Una vistosa Nissan 300ZX modificata, spesso accostata alle Ferrari per le sue prestazioni e il suo design accattivante. La scelta di questa vettura, invece che di una Ferrari vera e propria, sottolinea la letalità e la furia vendicativa del personaggio.
Conclusioni: un connubio che continua
Ancora oggi, il fascino delle Ferrari continua ad esercitare il suo potere seduttivo sul grande schermo. In pellicole recenti come "Fast & Furious" (saga iniziata nel 2001), le auto sportive sono protagoniste indiscusse di corse clandestine e inseguimenti mozzafiato. Tra queste, spiccano spesso modelli Ferrari come la 458 Italia e la F12berlinetta, che sfrecciano sullo schermo con tutta la loro potenza e bellezza.
Tuttavia, l'evoluzione del ruolo femminile nel cinema si riflette anche nel modo in cui le Ferrari vengono associate alle attrici. Sempre più spesso, le dive del cinema non vengono più semplicemente immortalate accanto a queste vetture di lusso, ma le guidano con grinta e abilità. Un esempio è Charlize Theron in "Atomic Blonde" (2017), dove interpreta una spia sotto copertura che sfreccia per le strade di Berlino al volante di una elegante Jaguar C-X75, spesso paragonata alle Ferrari per il suo design sofisticato e le sue alte prestazioni.
Questo cambiamento sottolinea come l'immagine della donna alla guida di una Ferrari non sia più legata esclusivamente all'essere oggetto del desiderio maschile, ma simboleggi anche forza, determinazione e autonomia.
In conclusione, il connubio tra Ferrari e cinema si è evoluto nel corso dei decenni, riflettendo i mutamenti sociali e culturali. Dalle prime apparizioni come simboli di eleganza e romanticismo, le Ferrari sono diventate protagoniste di storie che raccontano la complessità del mondo femminile. Ancora oggi, queste vetture continuano ad affascinare il pubblico e a rappresentare un ideale di velocità, lusso e passione che il grande schermo contribuisce a diffondere e alimentare.