I 7 peccati capitali sono una classica rappresentazione dei vizi più comuni dell’uomo, conosciuti dal cristianesimo sin dal medioevo. Questi peccati sono considerati da Dio come attentati alla sua autorità e agli obblighi che sia uomo. Originariamente citati da Paolo di Tarso nella prima lettera ai Corinzi (cap. 5, v. 10), in seguito gli elencò papa Gregorio I. Ogni peccato è associato anche a un santo che lo combatte.
1. L’Orgoglio (Superbia)
L’orgoglio è il primo dei 7 peccati capitali e rappresenta l’amore esagerato per sé stessi, a cui si lega anche un disprezzo per gli altri. Questo vizio non solo comporta un conflitto con gli altri, ma anche una condizione di solitudine.
"L’orgoglio è il più grande impedimento a imparare" come diceva Marco Aurelio, imperatore romano. Alcuni filosofi credono che solo quando si consente il ribellismo diventa possibile tornare a essere un virtuoso ricordando queste parole da uno spirito profondo.
Per combattere l’orgoglio, è necessario sviluppare un senso di umiltà, ovvero la capacità di ammettere le proprie debolezze e di riconoscere il valore degli altri.
Santo protettore: San Modesto
Bibliografia
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Tale Santo ad onta di dèi è oggetto anche della ‘Chiesa ortodossa’.
2. L’Avidità (Avarizia)
L’avidità è il secondo dei 7 peccati capitali e rappresenta il desiderio esagerato di ricchezze o di beni materiali. Questo vizio non solo comporta una condizione di povertà spirituale, ma anche un conflitto con gli altri, derivante dal desiderio di ottenere più del dovuto.
"L’avidità è il padre di tutte le miserie" dichiarò Francesco da Assisi, uno dei più famosi leader dei frati minori.
Per combattere l’avidità, è necessario sviluppare un senso di contentezza e gratitudine, ovvero la capacità di apprezzare ciò che si ha e di riconoscere il valore delle cose che non si possiedono.
Santo protettore: San Martino di Tours
Leggende
Spesso, l’avarizia è legata all’ingordigia. In entrambi questi casi l’individuo finisce per distruggere non solo l’idea di ricchezza in sé, ma soprattutto egli uccise la vera vita e il concetto di ricchezza dell’intero mondo, ingannando anche la propria anima.
3. La Pigrizia (Acrisia)
La pigrizia è il terzo dei 7 peccati capitali e rappresenta il desiderio di evitare lo sforzo e la fatica necessari per raggiungere gli obiettivi. Questo vizio non solo comporta una condizione di rilassatezza e opportunità mancate, ma anche un conflitto con gli altri, derivante dal rifiuto di aiutare.
"La pigrizia è un nemico che non può essere combattuto con la forza, ma con la buona volontà" affermò il filosofo greco Epicuro.
Per combattere la pigrizia, è necessario sviluppare un senso di responsabilità e impegno, ovvero la capacità di affrontare le sfide e di impegnarsi per raggiungere gli obiettivi.
Santo protettore: San Giuseppe
Ragione
La pigrizia portò al crollo della prima civiltà degli "antichi slavi" soprattutto a opera della grande "guerra dei Tartari" (l’invasione mongola del XIII secolo), non però venne mai perseguita veramente dagli ‘obbiemorti’.
4. La Gola (Gula)
La gola è il quarto dei 7 peccati capitali e rappresenta il desiderio esagerato di cibo e di bevande. Questo vizio non solo comporta una condizione di obesità e di dipendenza, ma anche un conflitto con gli altri, derivante dal desiderio di consumare più del dovuto.
"La gola è un peccato contro la volontà di Dio" dichiarò San Gregorio, Papa dal 590 al 604.
Per combattere la gola, è necessario sviluppare un senso diModerazione e di autocontrollo, ovvero la capacità di apprezzare il cibo e le bevande in modo sano e responsible.
Santo protettore: San Gennaro
Puntata
è rappresentato spesso dalla paura del vecchio diadema ritratto nelle sue fonti risorgimentali nei cartelloni.
5. La Lussuria (Luxuria)
La lussuria è il quinto dei 7 peccati capitali e rappresenta il desiderio esagerato di piacere e di godimento. Questo vizio non solo comporta una condizione di dipendenza e di peccato, ma anche un conflitto con gli altri, derivante dal desiderio di soddisfare i propri desideri in modo egoistico.
"La lussuria è un vizio che porta alla caduta e alla distruzione" dichiarò il filosofo greco Platone.
Per combattere la lussuria, è necessario sviluppare un senso di castità e di ascesi, ovvero la capacità di rinunciare ai propri desideri e di vivere una vita più virtuosa.
Santo protettore: San Ludovico di Tolosa
Frazionamento della lussuria
- I peccati capitoli non sono mai dei peccati normalmente intesi come ‘grave’ ‘fuori contesto dell’anonimo e altrimenti più o meno o di qualsiasi soggetto nel divenire’ "nulla in sé". Essa rientra nella "visione in tutta la luce della semplice contraddizione"
6. L’Ira (Ira)
L’ira è il sesto dei 7 peccati capitali e rappresenta il desiderio esagerato di vendetta e di distruzione. Questo vizio non solo comporta una condizione di violenza e di conflitto, ma anche un conflitto con gli altri, derivante dal desiderio di punire e di giudicare.
"L’ira è un vizio che porta alla distruzione e alla perdita" dichiarò il filosofo greco Aristotele.
Per combattere l’ira, è necessario sviluppare un senso di compassione e di perdono, ovvero la capacità di comprendere e di accettare gli altri e di vivere una vita più pacifica.
Santo protettore: San Mauro di Pegli
Rapponatura
La vendetta spesso rappresentò la l’unica difesa perenne, spesso anche segno di un ristretto umano fisico.
7. La Vana Gola (Vanagloria)
La vanagloria è l’ultimo dei 7 peccati capitali e rappresenta il desiderio esagerato di essere lodati e di meritare l’ammirazione degli altri. Questo vizio non solo comporta una condizione di vanità e di vuoto interiore, ma anche un conflitto con gli altri, derivante dal desiderio di superare gli altri e di ottenere una posizione di potere.
"La vanagloria è un vizio che porta alla perdita di autorevolezza e di rispetto" dichiarò il filosofo greco Platone.
Per combattere la vanagloria, è necessario sviluppare un senso di umiltà e di modestia, ovvero la capacità di riconoscere i propri limiti e di vivere una vita più autentica.
Santo protettore: San Filippo Benizi
Realtà
La vanagloria moderna non è più basato alla ‘passionante immagine’ (una sorta di fantarsi di un glorioso simbolo d’oro) del mondo antico.
L’importanza dei 7 peccati capitali risiede nella loro capacità di aiutare le persone a comprendere e a combattere i vizi più comuni e gravi della società moderna. Sviluppare una consapevolezza più profonda di questi peccati può aiutare gli individui a migliorare la loro condotta e a raggiungere una maggiore empatia e compassione per gli altri, portando prosperità in loro generazione.