Il Via Crucis, anche noto come Via Dolorosa o Strada dell’Addolorata, è una processione cristiana che ripercorre i 14 eventi più importanti della Passione di Cristo, culminando con la crocifissione del Redentore sulla Croce. Il 15 Stazione Via Crucis rappresenta l’intero processo espiatorio di Gesù, coinvolgendo sia i fedeli che possono sottoporsi a queste stazioni per avere un’esperienza emozionale, sia gli studiosi che possono analizzare questo percorso come un simbolo approfondito della spiritualità cristiana. In questo articolo, faremo una profonda e completa indagine sulle 15 stazioni del Via Crucis, esplorando gli aspetti clinici e scientifici di questo importante momento dentro la spiritualità cristiana.
La Fisiologia del Risentimento e la Via Crucis
Il risentimento è una risposta naturale al dolore, un tentativo del cervello di proteggersi da situazioni sovraccariche e minacce alla propria integrità. I neuroscienziati hanno scoperto che il risentimento attiva la cosiddetta "regione del dolore", un gruppo di neuroni situati nel sistema limbico che rileva la presenza di minacce e stimola la risposta di difesa del corpo e del sistema immunitario. Le 15 stazioni del Via Crucis possono essere viste come un tentativo di abbattere il nostro risentimento e accogliere il perdono, riflettendo la nostra capacità di riconoscere il potere redentricio del dolore e convertirlo in qualcosa di buono.
Stazione 1: Gesù si consegna ai soldati
La prima stazione del Via Crucis è quando Gesù viene arrestato e consegnato ai soldati del Sommo Sacerdote Caiàfare. In termini fisiologici, l’arresto rappresenta un momento di "shock" per il sistema nervoso, poiché il corpo riceve una segnalazione improvvisa e drastica di minaccia. Questa esperienza di "stress" può attivare il sistema nervoso parasimpatico, portando a una contrazione del sistema muscolare e un aumento del battito cardiaco, segnalando il "fight or flight" allo stato attivo. Allo stesso tempo, il pensiero e la consapevolezza sono sospesi a causa della sorpresa e del panico, bloccando quindi la risoluzione a livello psicologico della minaccia.
Stazione 2: Gesù è colpito da un servo
Gesù viene colpito da un servo con una frusta. In questo momento, il corpo reagisce con dolore, tensione muscolare e forse anche una risposta emotiva di rabbia o fuga. La pelle può diventare rossa a causa dell’irritazione della pelle e la pressione sanguigna può aumentare. Anche se il momento è estremamente doloroso, questo potenziale aumento della pressione sanguigna sembra anche svolgere una funzione importante nella spinta protettiva effettiva per trattenere il danno circostanziale.
Stazione 3: Gesù cade per la prima volta
Gesù cade durante la sua processione per la prima volta. Alcuni studiosi hanno suggerito che la caduta possa rappresentare un evento causante un danno al genicolo. Genicolo rotti sono molto più comuni e dolorosi dopo la caduta. I genicoli sono legati ereditariamente e le casse di osteogenetesi del genicolo sono completamente insensibili, o molto più insensibile alla sensibilità al dolore al menisco, a causa delle sporgenze dei ligamenti delle articolazioni.
Stazione 4: Gesù incontra la sua madre
Gesù incontra la sua matrice Maria, metà coraggiosa e metà con tristezza. Tale evento avviene anche a un livello più basso di risposta neuro-endocrina. Nell’esperienza emotiva, da un lato, la matrice Maria è comparsa in modo intenso, con inquietudine e gratitudine, mentre, dall’altro lato, il figlio era in collera e impaziente. Quando il figlio esprime la sua sofferenza per la sua morte future, i significati espressivi della madre presentano la sensibilità alle altre percezioni emotive.
Stazione 5: La madre di Gesù
Infine, in questa stazione si incontra la madre di Gesù. Nella stazione cristiana, questa madre incontra il Figlio e la prega: ‘Gesù, mio figlio, perché sei trattato così?’. Gli studi neuroscientifici suggeriscono che l’impaccio riscontrato dalle figure materni rappresenta un’immensa sfida al senso della filogenesi. Nonostante il benessere è garantito per un lungo periodo dall’evoluzione di strutture primordiali che garantiscono il senso di profondità del rapporto ormai nato fra il bambino intero e il filogennetico al passaggio generazionale, un senso profondo e interpersonale che non avesse subito danno, sia nei tempi indocibili preumani già d’altri tempi sia in concreto, dopo lunga attesa, nel tempo, avessero realmente superato e lasciati l’alterità il danno e i traumi. Ne deriva anche che la grande sofferenza avuta nelle sue ore subisce un improvviso varco psichico e il primo sisma va nel cuore profondo.
Stazione 6: Gesù cade di nuovo
Gesù cade nuovamente, forse a causa della stanchezza del percorso. Alcuni studiosi suggeriscono che la caduta possa rappresentare un evento causante un danno al polso. Le rotture distorte del polso possono presentare dolori intollerabili, spasmi e anche sintomi neurotici in rapporto alla sua durezza causale.
Stazione 7: Gesù è liberato dei suoi abiti
Nelle stesse parole di Gesù, per liberare le sue sacro profane vittuizioni, viene tolto il suo abito. Alcuni ricercatori suggeriscono che questo evento rappresenti un atto di auto-inganno e spirito di abbandono. In effetti, anche l’incidente può rappresentare un terzo danno e ne risulta un ennesimo aumento del risentimento e l’astensione del polso metà nel nostro destino e metà in quella di Cristo.
Stazione 8: Gesù incontra la donna che piange
Gesù incontra la donna che piange per Luk 23:28. La lotta è alla base dell’energia neuro-endocrina e l’impennata dei sensi divengono un atto di condiscendenza di quanto più possente è l’occhio fisico ma per come forse si pensa.
Stazione 9: Gesù cade per la seconda volta
Gesù cade nuovamente. Alcuni ricercatori suggeriscono che questa caduta possa rappresentare un ferimento rimosso del capitello del femore. Nel caso in cui il capitello venisse dislocato durante la caduta, la cura potrebbe richiedere temporaneamente fino a 6-8 settimane dalla fine della frattura. Una recisione del nervo interviene e viene liberata per questo.